Alptransit del Monte ceneri: il cantiere della vergogna

di Red

 

Triste e agghiacciante. Come definire altrimenti il contenuto del servizio “Le ceneri del lavoro” andato in onda ieri sera nell’ambito di Falò.

Protagoniste alcune ditte impegnate nei lavori di tecnica ferroviaria sul cantiere Alptransit del Monte Ceneri che si sono macchiate di gravissimi abusi perpetrati nei confronti dei lavoratori distaccati attivi su questo cantiere.

 

 

Turni di lavoro massacranti, presenza di caporali, taglieggiamento dei salari, mancato rispetto delle norme di sicurezza, badge individuali fatti timbrare da terze persone, minacce e pressioni nei confronti degli operai distaccati che hanno avuto il coraggio di organizzarsi collettivamente nel sindacato e hanno reso pubblici gli abusi subiti. Una storia di abusi, purtroppo l’ennesima, che ben evidenzia il livello di degrado raggiunto oggi nel nostro mercato del lavoro.

 

I membri del Consiglio federale, Ignazio Cassis in primis, farebbero bene a visionare attentamente il servizio di Falò. Si, perché pensare di allentare le misure di accompagnamento nell’ambito dell’Accordo quadro con l’UE, come proposto negli scorsi mesi dallo stesso Cassis, avrebbe conseguenze devastanti non solo per i salariati ma per l’intero tessuto economico.

 

Il sistema dei controlli così come concepito attualmente mostra tutti i suoi limiti, e un suo ulteriore allentamento come proposto dal Consiglio federale permetterebbe a imprenditori privi di scrupolo di agire liberamente sacrificando i diritti sull’altare dei loro profitti. In un contesto come quello attuale bisognerebbe piuttosto urgentemente migliorare le misure di accompagnamento rafforzando l’agibilità sindacale sui luoghi di lavoro e introducendo tutele a favore dei delegati sindacali. Fossero tutelati i delegati sindacali potrebbero denunciare sul nascere abusi come quelli descritti nel servizio.

 

Una vicenda, quella andata in scena sul cantiere Alptransit dal sapore amaro che chiama in causa l’intero sistema. Il committente pubblico, la classe politica, le aziende, coloro che sono preposti al controllo delle norme. Perché nel 2019 non è accettabile per un Paese come il nostro che si affermino condizioni di lavoro di stampo ottocentesco che calpestano i diritti e la dignità delle persone. Ma la classe politica, sia sul piano federale che su quello cantonale sembra sorda nei confronti delle grida di aiuto che rimbalzano oggi dai luoghi di lavoro.

 

Guarda il servizio.

FALÒ: Le ceneri del lavoro