“Nuovo Quartiere Officine”

PIAZZA APERTA - Renato Magginetti*

 Masterplan, parola inglese che riempie bene la bocca, che ognuno interpreta a modo suo senza sapere; andrebbe tradotta con “Piano Maestro”, un piano che detta le regole.

 

A Bellinzona ci sono esempi:

 

- Il quartiere medievale aveva, ha, regole chiare. Tra la collina e la rocca e dentro la murata si costruiva, fuori no. La murata ha tre porte, di conseguenza le vie Codeborgo, Camminata e Teatro che formano una Y e, sull’intersezione, la Piazza Nosetto con il Palazzo del Municipio. Le case, contigue, si affacciano sulla strada, dietro c’erano cortili, frutteti, orti e strutture per animali; che, nel tempo, sono stati sostituiti da nuove costruzioni; un lento e ricco processo di densificazione. Le vie Codeborgo e Camminata corrono nord-sud, così gli edifici si affacciano a est e ad ovest per evitare il sole del mezzogiorno e il vento da nord. La via Teatro corre da est a ovest ma la rocca protegge le case dal vento. La densità del nucleo, in funzione dell’uso parsimonioso, permette di risolvere il freddo d’inverno e il caldo d’estate.

 

- Anche il Quartiere San Giovanni aveva regole chiare: quattro isolati sulla croce formata da via Visconti e via Alberto di Sacco; a ovest il parco che si affaccia sul viale Henry Guisan, caratterizzato dalla villa Beatrice. Gli isolati erano divisi in 6 parcelle che prevedevano edifici contigui sul limite della proprietà e corti interne. Doveva nascere un quartiere cittadino, con artigiani, negozi, osterie al piano terra. Purtroppo i “borghesi” di allora, in quei recinti, hanno voluto villette e villotte autoreferenziali.

 

- Anche il viale Stazione, che ha perforato il nucleo medievale per inserirsi magnificamente su Piazza Collegiata, ha regole chiare.

 

 

Alle Officine FFS?

 

Intanto un politico competente, Consigliere di Stato o Municipale, avrebbe capito che un terreno industriale come quello, regalato alle FFS, oggi vale al massimo 500.- Fr/mq.

Avrebbe capito che alle FFS le Officine non servono più, le locomotive le prendono in leasing o a noleggio; per cui sarebbe stato semplice: il Cantone e la città comperano il sedime, mq 120'000 per Fr. 500.- sono sessanta milioni. Siano generosi; glie ne diano il doppio (centoventi). Le FFS non sono d’accordo? Si tengano il terreno; che però resta zona industriale (valore 500.- Fr/mq).

 

A Bellinzona abbiamo bisogno di aree in posizione strategica da dedicare al lavoro!

Dov’è la creatività, l’innovazione, l’eccellenza dei nostri economisti? La città deve svilupparsi attorno al grande Parco Centrale che lega il Centro medievale al fiume Ticino. Un Parco attrezzato con importanti edifici e impianti pubblici di grande qualità architettonica e urbanistica: lo Stadio Comunale, l’ex-ginnasio, l’ex Nuova Caserma, il bagno Pubblico con la passerella che s’innesta sulla via V. Vela e si collega alla Piazza del Sole, il Centro Tennis, la Piscina coperta, lo Stadio del ghiaccio, l’Archivio e Bibblioteca Cantonale, il “Centro sistemi informativi”, il Centro Gioventù e Sport.

 

Si devono trasformare in quartieri cittadini i terreni tra il viale S. Franscini e il Dragonato, a sud, e tra il Viale G. Motta e via Varrone, dove c’è la chiesa del Sacro Cuore, e via Vallone dove i palazzi dell’arch. Bianconi definiscono la città verso nord. Sono terreni strategici che andrebbero liberati da normative obsolete, assurde, presuntamente divine, che non hanno mai avuto alcun rapporto con modelli architettonici-urbanistici. Anche gli indici di sfruttamento andrebbero adeguati.

 

Non dobbiamo massacrare ulteriormente i tanti piccoli e medi proprietari immobiliari che da generazioni pagano le imposte in questo Comune.

* Renato Magginetti

ForumAlternativo

candidato 30 al Consiglio comunale di Bellinzona

Lista 7: I Verdi-FA-Mps-Pop-indipendenti