La salute di ogni individuo non è una questione puramente privata, ma è un interesse pubblico. Individui sani formano una società sana, per questo motivo la salute non deve essere trattata come un business per arricchire società private che a loro volta fanno arricchire singole persone grazie ai mallani altrui.
Se si capisce che la sanità è di interesse pubblico, si capisce anche come sia logico che la sua cura e il suo finanziamento debbano essere pubblici, almeno in maniera prevalente.
La cassa malati pubblica, sulla quale voteremo il prossimo 28 settembre, va in questa direzione. Con essa si propone che le cure primarie e fondamentali, quelle che sono comprese nella LAMal, l'assicurazione malattia obbligatoria, siano assicurate presso un unico istituto pubblico, gestito direttamente dalla Confederazione.
Questa scelta porterebbe sicuramente a diversi vantaggi, in particolare economici. Una cassa malati pubblica, come le altre assicurazioni sociali nazionali, contrariamente agli attuali assicuratori privati, non avrebbe tra i suoi scopi quello di fare utili da dividere tra i propri azionisti o bonus da pagare ai propri managers; non avrebbe bisogno di spendere denaro in pubblicità inutili e costose. Il suo unico obiettivo sarebbe quello di finaziare le cure di base.
Con questa assicurazione, per il tramite del Parlamento, la popolazione potrà anche avere un maggior controllo su come vengono spesi i premi assicurativi. Non sarà più possibile che gli assicuratori si prendano dalle nostre tasche circa 2 miliardi di franchi in più del dovuto, come è successo tra 1996 e il 2013 per poi ridarci solo 800 milioni sull'arco di tre anni.
Non si spaventino i “nemici” dello Stato, le assicurazioni private, quelle che hanno già annunciato un aumento dei premi anche per il 2015 (si parla di punte fino al 7%) potranno continuare a lavorare, andando ad assicurare quelle prestazioni complementari che già ora non sono coperte dalla LAMal; gli ospedali privati non saranno chiusi. Non siamo di fronte ad uno Stato-pigliatutto.
Quindi, per una maggiore trasparenza, per fermare i continui aumenti dei premi, diciamo Sì alla Cassa Malati pubblica.
di Adriano Venuti