di Red
Con l'arresto di ieri di Jordi Turull (presidente designato) e di altri 4 leader indipendentisti, sale a 25 il numero dei prigionieri politici, praticamente tutto il precedente governo catalano.
Riattivati anche i mandati di cattura internazionali, Puigdemont (presidente uscente) che si trova in Finlandia ha annunciato che si presenterà alle autorità. Anna Gabriel si trova invece a Ginevra, altri 4 ex ministri sono in Belgio.
Riesplode la protesta e centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza ieri sera a Barcellona e in tutta la Catalunya al grido “libertà” e “uniti contro la repressione”. La polizia spagnola ha caricato i manifestanti, facendo 25 feriti e 30 arresti.
«Lo stato spagnolo antidemocratico è una vergogna per l'Europa», ha scritto su Twitter l'ex-presidente catalano Puigdemont . «È indecente che mentre i corrotti godono di una scandalosa impunità, i dirigenti catalani finiscano in carcere o in esilio». Il conflitto catalano, ha aggiunto, «deve essere risolto politicamente, non con la forza».
Un dialogo che la Spagna di Rajoy e del re di Spagna! Filippo VI non hanno voluto prima e non sembrano volere adesso.
Siamo nel 2018 e la libertà d'opinione non è più garantita nemmeno in Europa.