di RedQ
Il delegato speciale dell’ONU per i problemi di povertà ha pubblicato in dicembre un rapporto sulla situazione degli Stati Uniti, che è a dir poco sconvolgente. Almeno 41 milioni di americani (e sarebbe già quasi il 20% della popolazione) vive al di sotto della soglia di povertà.
Ma nel rapporto si dice che probabilmente sono molti di più, tenuto conto delle gravi insufficienze del sistema statunitense di registrazione della popolazione e anche perché molti poveri ormai, avendo ben poco da sperare, non si annunciano più.
Dallo stesso rapporto si evince che la mortalità infantile è più alta che non per esempio a Cuba, e che l’aspettativa di vita è chiaramente inferiore a quella della maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale. Oltretutto per diversi gruppi d’età (per esempio i maschi bianchi tra i 40 e i 60 anni) quest’aspettativa di vita è in diminuzione, non da ultimo per l’uso sbagliato degli analgesici a base di oppioidi, che solo l’anno scorso hanno causato più di 65’000 morti.
Il commento del relatore dell’ONU alla fine predice che questa situazione, ora già molto grave, non potrà che peggiorare con la riforma fiscale realizzata da Trump.
E che la situazione sia veramente così drammatica lo può capire qualsiasi persona che visita gli Stati Uniti, dove incontrerà un numero impressionante di senzatetto, che dormono per strada e questo persino nelle città più ricche, come New York o Los Angeles.
Quaderno 14 / febbraio 2018