di Red
Nel settembre del 2017 due uragani successivi di forte e simile intensità hanno fatto danni enormi nella regione dei Caraibi.
Dapprima il 9 e 10 settembre l’uragano IRMA si è abbattuto con estrema violenza su gran parte di Cuba, facendo danni enormi soprattutto sulla costa nord e allagando molte località tra cui buona parte dell’Avana.
Era da molto tempo che i cubani non dovevano subire un uragano di questa violenza, tant’è vero che per la prima volta da molti anni ci furono 10 morti, nonostante il fatto che quasi 2 milioni di persone fossero state evacuate e messe in sicurezza dalla protezione civile. Negli anni precedenti l’isola caraibica, nonostante il ripetersi di eventi simili (anche se non sempre con la violenza di Irma), era sempre riuscita grazie ad una organizzazione perfetta della sua protezione civile ad evitare delle vittime umane.
Due settimane dopo un uragano grosso modo di simile forza si abbatté soprattutto su Porto Rico, dove causò danni materiali enormi, anche perché la popolazione fu in gran parte sorpresa dall’evento, non essendoci stato quasi un’organizzazione di protezione collettiva e di trasferimento degli abitanti in luoghi sicuri. Per un paio di giorni Trump fece solo qualche commento molto superficiale. Poi dopo esser stato subissato da critiche si recò sul posto, dove però non fece nessuna promessa concreta.
Il suo comportamento è stato paragonato a quello di Bush durante l’uragano Katrina, che aveva devastato New Orleans e che aveva definitivamente rovinato la popolarità del presidente americano. Almeno Bush si era poi quasi scusato di non aver subito capito quanto stava capitando. Trump ha invece fatto di tutto per cercare di nascondere l’enormità dei danni.
A due anni dall’evento sono finalmente state ora pubblicate le cifre definitive dei morti che ci furono in quell’occasione a Porto Rico, cifra che sinora era stata più o meno nascosta, quasi fosse un segreto di stato. Ed i morti furono ben 2'957. Diverse voci si sono levate negli Stati Uniti per domandare se non sia il caso di mettere in stato d’accusa Donald Trump per omicidio colposo plurimo visto che nelle ore seguenti all’inizio della tormenta tropicale non aveva fatto niente per fare intervenire l’esercito o per mobilitare le strutture che avrebbero forse potuto ancora limitare i danni.
Gli Stati Uniti continuano ad accusare Cuba di non rispettare i diritti umani. Non c’è però diritto umano più importante di quello alla vita: almeno su questo tutti dovrebbero concordare. In proposito queste cifre spaventose parlano un linguaggio molto chiaro. Ricordiamocene la prossima volta che i media mainstream parlano dei diritti umani a Cuba.