Comitato di Berna
Il Consiglio di Stato del Cantone Ticino propone una modifica della legge sulla polizia per permettere indagini quando non c’è ancora sospetto di reato. Si tratta di conferire alla polizia gli strumenti per prevenire la commissione di reati. In realtà l’unica cosa che ne risulta è un pasticcio giuridico.
A queste condizioni la Polizia rischia di sfuggire di mano addirittura anche al ministro Gobbi, agendo indisturbata dal controllo dei Procuratori pubblici, che invece sono l’organo indipendente preposto alla guida della polizia quando si tratta di combattere il crimine.
Il Cantone Ticino conta il 31.3% della popolazione a rischio povertà (UFS, 20072015) e 7'896 persone in assistenza a fine agosto 2018. Una delle soluzioni proposte dal governo per garantire sicurezza e prevenire la commissione di reati è quella di fornire alla polizia misure gravemente intrusive nei diritti fondamentali delle persone.
Come giurist* militanti ci opponiamo fermamente a questa revisione liberticida della legge sulla polizia: oltre a non essere necessaria dal punto di vista puramente statistico (lo stesso Gobbi sbandiera trionfante le statistiche sulla diminuzione dei reati in Ticino negli ultimi anni), essa garantisce carta bianca alla polizia per controllare potenzialmente qualsiasi cosa, favorisce la delazione, impone una gestione paternalistica dei minorenni e mina gravemente le libertà e le garanzie giuridiche delle cittadine e dei cittadini.