Un’onda viola invade Bellinzona "il Ticino se la ricorderà per un pezzo"

Sindacato Unia Ticino e Moesa

 

Circa 10.000 donne e uomini stanno sfilando per le vie di Bellinzona, dando vita all’atto conclusivo della giornata di sciopero femminista e delle donne, che in tutta la Svizzera ha ottenuto un’adesione eccezionale, con centinaia di migliaia di partecipanti paragonabile al successo del primo storico sciopero del 1991.

Per il sindacato Unia Ticino e Moesa, che ha coordinato numerose azioni sui luoghi di lavoro e contribuito a far confluire nelle piazze lavoratrici, donne e uomini solidali, siamo di fronte a uno dei più grandi movimenti sociali del paese.

 

 

Alla manifestazione partita alle 17:30 da Piazza del Sole sono presenti donne e uomini di ogni età (moltissimi i giovani) e provenienza, con decine di striscioni e cartelli inneggianti alla parità e contro ogni forma di discriminazione, sessismo e violenza nei confronti delle donne.

 

Una «manifestazione imponente che il Ticino ricorderà per un pezzo», commenta Chiara Landi, sindacalista Unia e presidente delle donne USS Ticino e Moesa. Ma il bilancio estremamente positivo riguarda l’intera giornata e la fisionomia che ha dimostrato di avere il movimento femminista. Un movimento «che ha travalicato i suoi confini naturali, essendo capace di avvicinare anche donne non organizzate nei sindacati e non attive in politica», aggiunge Landi. «La massiccia adesione allo sciopero e alle varie iniziative da parte delle donne (nel pubblico come nel privato), ovviamente nei limiti delle possibilità che hanno avuto, dimostra che questo è uno dei più grandi movimenti sociali del paese», conclude la sindacalista.

 

 

La giornata in sintesi

 

La giornata, per quel che riguarda in particolare Unia, era iniziata con l’azione delle lavoratrici della Coop di Magliaso e di altre filiali. In seguito ad unirsi alla mobilitazione sono state le colleghe del Fox Town (radunatesi in tarda mattinata a Mendrisio con lavoratrici della Consitex di Stabio), le venditrici dei negozi delle città e le dipendenti della Multitime di Losone.

 

Dalle 11 hanno poi iniziato a riempirsi anche le piazze dei principali centri del cantone: circa 500 persone a Mendrisio, altrettante a Bellinzona e 300 a Locarno; a Lugano si è registrata la presenza di un migliaio di manifestanti, tra cui anche un centinaio di studenti che hanno raggiunto la Piazza della Riforma in corteo.

 

Poi, tutti a Bellinzona, in molti a bordo di due treni speciali, a dar vita alla sfilata dei 10.000. Ma la serata prosegue. E a partire dalle 20 sarà la musica a farla da padrona con il concerto di Semilla e Lavinia Mancusi in Piazza Governo.

 

 

Voci, immagini e testimonianze si possono trovare sulla pagina Facebook di Unia Ticino: #️infosciopero e #donneinsciopero.