di Ivan Miozzari
Chi crede che ci siano le condizioni per esprimere il proprio voto, libero e formato? La comunicazione tra i cittadini e i candidati è scomparsa dai media perché le priorità sono ben altre. Le possibilità di incontrare i candidati, confrontarsi e ottenere impegni dai futuri eletti sono pari allo zero.
Le istanze della società civile, gruppi, associazioni di categoria, movimenti politici, faticano a trovare spazio sui media e dunque a esprimersi pubblicamente e concorre a formare l'opinione degli elettori. Le opinioni dei candidati sono state razionate sui media cartacei e le richieste vengono respinte. Le manifestazioni pubbliche e private sono sospese. I cittadini non possono incontrare i candidati.
Quelli che "abbiamo speso soldi per la campagna", il solito Quadri che sente il cinico bisogno di sfruttare qualsiasi cosa per avvantaggiarsi, anche in questa crisi, dovranno rispondere alla totale mancanza di senso civico. Il Quadri che vede una grande opportunità nella scarsa partecipazione al voto e sapendo che in tale situazione il popolo, per paura o per impossibilità di formarsi un’opinione, tende a votare per lo status quo, accusa come sempre gli altri del suo stesso brutto vizio. Secondo lui adesso chi è a casa ha più tempo per formarsi un’opinione. Come? Leggendo i rapporti dell’UFSP o i comunicati delle autorità sull’emergenza?
Vi immaginate quanti saranno titolati a presentare un ricorso al Tribunale Federale dopo le elezioni? Oltre a coloro che ritengono preclusa loro la possibilità di essersi formati un’opinione e quindi la libera espressione del voto, quanti saranno quelli scontenti dell’esito delle votazioni che si appelleranno al TF per inficiarne la validità? Un potenziale caos istituzionale che si deve evitare.
Le elezioni devono essere annullate e la legislatura nei comuni deve continuare fino all'aprile del 2021. Il virus ha infettato la libertà di voto. Ma tranquilli, abbiamo un Consiglio di Stato particolarmente illuminato.