di ForumAlternativo
Il fatidico momento della riapertura delle scuole è arrivato. E sembrerebbe che dopo mesi di silenzio, il Governo ticinese abbia deciso di riprendere l’insegnamento come se niente fosse.
In particolare per le scuole medie, sembra che i nostri rappresentanti politici abbiano la certezza che i ragazzi tra gli 11 e i 16 anni non possano essere infettati e soprattutto non trasmettano in alcun modo il virus. Questi ragazzi salgono sui mezzi affollati che li trasportano da casa a scuola senza l’obbligo di indossare la mascherina, entrano in aule che accolgono circa 24-25 allievi per classe, con le accortezze minime raccomandate: lavarsi le mani con acqua e sapone, cercare di non stare troppo vicini tra loro. Il famoso metro e mezzo di distanziamento non può essere garantito perché i banchi sono concepiti per accogliere due alunni e in alcuni casi non sempre sarà possibile mantenere questa distanza fra i ragazzi che si siederanno in prima fila e il docente. Istituti che accolgono fino a 500-600 ragazzi ogni giorno hanno a volte a disposizione solo sei locali per i bagni, rendendo difficile, se non impossibile, una sufficiente sanificazione dei servizi.
Le autorità competenti stanno poi prendendo in considerazione uno scenario di scuola ibrida o di una scuola a distanza, e a questo scopo si stanno tenendo degli aggiornamenti per i docenti. Ma nulla è stato pensato per potenziare i docenti di sostegno, il cui ruolo è più che mai necessario, soprattutto per seguire i ragazzi che già lo scorso anno sono stati i più penalizzati.
Questi sono solo alcuni degli aspetti pratici che danno l’impressione che il Governo ticinese abbia operato con superficialità, privilegiando non la salute delle cittadine e dei cittadini ticinesi, ma il contenimento della spesa pubblica.
I sindacati VPOD e OCST, da parte loro, sono stati passivi al punto da non partecipare ad alcuna discussione sulla riapertura della scuola nel corso degli ultimi cinque mesi. Solo in questi ultimi giorni si sono attivati per chiedere ai propri affiliati se le misure adottate dal Governo siano condivisibili. Una scelta quantomeno discutibile…
Cosa si sarebbe potuto fare? Sicuramente cercare nuovi spazi per dimezzare le classi più numerose, ovvero quelle che non possono garantire quello che viene chiamato “distanziamento sociale”. Questo avrebbe implicato assunzioni di nuovi docenti o supplenti per l’anno 2020-2021. Con classi più piccole si sarebbe potuto lavorare meglio e dare una vera opportunità a quei ragazzi che non hanno potuto completare il percorso didattico dell’anno 2019-2020, oltre che assicurare tutte le misure sanitarie necessarie, perlomeno in aula.
Visto che il Governo non si è voluto muovere in questa direzione, cosa si può fare adesso? È senz’altro prioritario pensare a quei soggetti ritenuti particolarmente a rischio se dovessero contrarre il Covid-19, cioè, per intenderci, quelle persone che non hanno mandato a scuola i propri figli a maggio, quei docenti che non potevano entrare nemmeno nelle classi di 12 allievi con la mascherina, o ancora le insegnanti incinte. Dar loro una mascherina FFP2 o FFP3 sarebbe il minimo che un datore di lavoro possa fare per un proprio dipendente (o ancora meglio per gli allievi). Ma forse, per il nostro Governo, gli statali sono già dei privilegiati ed è ora che dimostrino il loro coraggio e la loro devozione al lavoro anche a costo di mettere a repentaglio la propria vita.
Sia chiaro, per il ForumAlternativo la scuola doveva riaprire e deve rimanere aperta fino alla fine dell’anno scolastico 2020-2021, assicurando l’educazione ma anche la piena sicurezza sia per i ragazzi e le loro famiglie che per i docenti. Ma per raggiungere un tale obiettivo è necessario investire nuove risorse, ora. Il Governo ovviamente ha scelto altrimenti, risparmiando ancora una volta sull’educazione e la salute. Anche in una situazione eccezionale come questa.