Leggere per credere - Q47
Che Papa Francesco sia profondamente inviso ai grandi circoli capitalisti che dominano l’economia mondiale e quindi anche alla Destra, è un dato di fatto ormai assodato, che non dovrebbe neanche più fare notizia.
Innumerevoli sono stati gli attacchi, spesso molto virulenti, portati negli ultimi anni contro di lui dai quattro angoli del mondo. Certi commentatori, ricordandosi anche di fatti passati, hanno talvolta addirittura espresso, almeno a mezza voce, una certa preoccupazione per la sua incolumità fisica.
Adesso ci si è messo anche il Corriere del Ticino, a proposito delle posizioni del Papa sui temi dell’ecologia, sui quali egli è tornato con l’esortazione apostolica Laudate Deum pubblicata il 4 ottobre scorso. In questa egli riprende otto anni dopo, e anzi rafforza le sue posizioni che aveva già espresso nell’enciclica Laudato sì.
Come si sa, il Corriere del Ticino, per quanto riguarda la crisi climatica, è ormai sempre di più da catalogare nel campo negazionista: il fatto che la quasi totalità della comunità scientifica internazionale sia d’accordo sul fatto che l’attuale crisi climatica è causata dall’uomo, non sembra scalfire le posizioni del CdT (come stanno facendo da sempre l’UDC e il Mattino della Domenica), che continua a sostenere che in fondo si tratta di fenomeni che ci sono sempre stati ciclicamente nella storia dell’umanità. Ecco quindi che questo Aldo Maria Valli il 26 ottobre attacca Papa Francesco in un articolo dal titolo programmatico “Dogmi ideologici”. Il fatto che il Papa sposi la visione della comunità scientifica viene difatti bollato come dogmatico e questo dà fastidio all’estensore dell’articolo perché a farlo è proprio quello che lui definisce “il Papa meno dogmatico della storia”.
Ecco quindi l’accusa al Papa di scendere in campo per le cause ecologiche “con un linguaggio che a tratti ricorda più una Greta Thunberg che il capo della Chiesa Cattolica”. Questo perché il Papa si posiziona “dalla parte di chi ritiene che tutto dipenda dall’uomo e dalle sue attività”! Addirittura scandaloso viene definito il comportamento del Papa quando egli “si schiera apertamente dalla parte dei gruppi ambientalisti “radicalizzati” perché “occupano un vuoto della società”. Così facendo egli potrebbe addirittura “indirettamente legittimare l’uso della violenza”! Assolutamente inaccettabile per il giornalista del CdT è poi, dulcis in fundo, il fatto che il Papa, a fronte della crisi climatica, chieda “di stabilire regole universali ed efficienti” e di imporre “norme vincolanti di transizione energetica”.
E qui quindi casca l’asino: inaccettabile è quindi avantutto che il Pontefice chieda norme universali che preservino l’ambiente. Parrebbe di sentire quanto vanno dicendo i manager delle compagnie petrolifere e delle grandi banche che finanziano perforazioni alla ricerca di nuove fonti di petrolio e di gas nell’Artico e tutti coloro, che per far accumulare enormi profitti, stanno riducendo il nostro mondo ad un colabrodo.
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