di RedQ
C’era un tempo in cui si diceva che Marco Chiesa avesse una “faccia da bravo ragazzo”. Ora che è diventato presidente nazionale dell’UDC per grazia della famiglia Blocher (baciamo le mani), ha assunto un aspetto e soprattutto degli atteggiamenti da mastino: il padrino Christoph ha educato bene l’ormai ex-chierichetto.
Lorenzo Erroi pubblica il 9 gennaio un commento su laRegione a proposito dei sostenitori locali di Trump (Quando Donald Trump piaceva tanto alla destra ticinese). Citando in particolare Quadri, Bignasca, Marchesi, Pamini, Tuto Rossi e Foa e il loro entusiasmo per l’elezione del 2017.
https://www.laregione.ch/opinioni/commento/1485108/trump-vittoria-donald-ticinese-caso Piero Marchesi, si offende, prende le distanze da Trump (?) finendo poi per riabilitarlo politicamente.
https://www.laregione.ch/i-contributi/i-dibattiti/1485430/trump-erroi-ticino-udc-lorenzo
Il 25 novembre 2020 ha luogo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ad aprire la discussione a Bellinzona, a proposito del libro “Relazioni Brutali”, è invitato Norman Gobbi.
A Bellinzona la Polizia impedisce il volantinaggio.
https://www.forumalternativo.ch/2020/11/14/manipolazioni-di-provincia/
https://www.laregione.ch/opinioni/polizia-manifestanti-proporzionalita-legalita-risposte
https://www.forumalternativo.ch/il-municipio-di-bellinzona-non-rispetta-la-costituzione/
https://www.forumalternativo.ch/2020/10/28/banche-svizzere-in-ginocchio/
https://www.forumalternativo.ch/protesta-contro-il-boicottaggio-di-banca-cler-verso-cuba/
Covid: la decisione del Governo si abbbatte sui teatri. Reazione del mondo della cultura e pezza del CdS.
https://www.forumalternativo.ch/2020/11/14/bertoli-ministro-delle-cose-minori/
https://www.ticinonews.ch/ticino/i-teatri-non-riaprono-NY3427834
Norman non si accorge che i microfoni sono aperti e così ci regala una perla da grande statista.
https://www.ticinonews.ch/ticino/cosa-dice-davvero-gobbi-nel-famoso-video-EN3429776
Quaderno 28 - Leggere per credere
Come ricordava già Machiavelli, in politica le apparenze contano spesso più dei contenuti. I media ovviamente ne sanno qualcosa, e così si sono affrettati a creare l’immagine perfetta per la loro nuova paladina, la candidata democratica alla vice-presidenza USA Kamala Harris. Grazie ad una campagna martellante, ormai anche i paracarri sanno che la senatrice californiana “incarna il multiculturalismo americano e la questione femminile” (cit. RSI) – due virtù non da poco, visto il contesto politico attuale. Il giudizio ovviamente non è basato sulle credenziali politiche della Harris o sul suo (controverso) passato da procuratrice pubblica, ma sui suoi dati anagrafici, in particolare sulle sue origini indiane e giamaicane. Vale allora la pena ricordare che, contrariamente a quanto lasciano intendere certi prezzolati giornalisti, la vice di Joe Biden non è esattamente una “self-made woman” di umili origini, una versione multiculturale del sogno americano. Suo nonno materno, P. V. Gopalan, era un alto funzionario dell’amministrazione coloniale britannica (uno che si è arricchito facendo il collaborazionista con gli occupanti, insomma), mentre sua madre Shyamala Gopalan aveva avuto il privilegio di studiare all’Università di Berkeley e stabilirsi negli USA. Suo padre D. J. Harris era certo Giamaicano, ma era anche e soprattutto professore di economia a Stanford, feudo per eccellenza dell’élite americana. Come riportato da Forbes, oggi Kamala Harris ha un patrimonio netto di oltre 6 milioni di dollari (grazie anche al suo matrimonio con il celebre avvocato Douglas Emhoff) e durante le primarie democratiche ha raggiunto un record non da poco: è stata la candidata che ha raccolto più donazioni da parte di miliardari, battendo persino Joe Biden! Passata la stagione di Hillary Clinton, ecco a voi la nuova candidata di Wall Street: Kamala Harris.
Quaderno 28 - Leggere per credere
Amalia Mirante si schiera dalla parte dell’UDC. Marco Chiesa ringrazia.
Quaderno 28 - Leggere per credere
«Il congedo paternità non migliorerebbe la parità tra i sessi, non da ultimo perché esistono leggi della natura che vanno semplicemente accettate: uomo e donna hanno ruoli diversi nella concezione e nella crescita dei figli, soprattutto nei primi mesi di vita. Basti pensare che un neonato dorme 16-18 ore al giorno, mentre quando è sveglio necessita, normalmente, della madre. Il padre può essere d’aiuto, ma non si vede perché non lo possa fare usufruendo di giorni di vacanza che non potrebbe utilizzare meglio nel corso dell’anno della nascita di un figlio». Parola di Michele Moor, copresidente del Comitato referendario contro il congedo di paternità. Ex presidente UDC Ticino, Moor si era poi candidato col PPD perché ne condivideva «i valori della famiglia e la centralità dell’essere umano all’interno della società». Nessun commento perché stiamo ancora ridendo…
Quaderno 28 - Leggere per credere
Ben venga che il PS richiami il Consiglio di Stato a interrompere le procedure illegali e vessatorie nei confronti degli stranieri. Meglio tardi che mai. C’è voluto il servizio di Falò affinché il duo presidenziale si rendesse conto degli abusi? Già che c’erano, potevano spendere qualche parola per denunciare anche l’esibizione indegna tenuta dal Consigliere di Stato Gobbi durante la trasmissione. Messo di fronte a testimonianze inoppugnabili, a fatti e numeri precisi, persino a una denuncia molto esplicita emessa dal Tribunale amministrativo nei confronti delle pratiche illegali del suo dipartimento, come ha reagito il nostro “strozza galline”? Dapprima si è appellato serenamente al paradigma berlusconiano “la mia politica va bene, visto che gli elettori mi hanno premiato”. Poi, pressato dall’intervistatore, impegnato a ricordargli che anche un ministro è tenuto a rispettare la legge, con un po’ di bava alla bocca ha replicato: “questa legislazione mi fa ribollire le busecca”. Ecco come è fatto, per chi non lo sapesse, l’Uomo di Stato in salsa leghista. Victor Hugo cento anni fa scriveva: “Il y a des gens qui sont nés pour servir leur pays et d’autres qui sont nés pour servir à table”. La tavola “per i nostri”.
Quaderno 28 - Leggere per credere
In Svizzera, chi difende gli interessi dei lavoratori? Marco Chiesa, decisamente su di giri da quando è stato nominato presidente dell’UDC, non ha dubbi: “Noi, l’UDC e solo lei si schiera dalla parte dei lavoratori di questo Paese”, ha recentemente tuonato, sfoggiando una frase contorta degna del miglior Trump. Ma e i sindacati allora? Dove li mettiamo i sindacati? Facile: “Loro vogliono solo incassare le quote!” Il buon Marco, da bravo discepolo, conosce a memoria tutti i mantra della famiglia Blocher… E dire che ad agosto alcuni illustri socialisti nostrani si erano rallegrati della sua nomina, come riportato persino dal Tages Anzeiger. Speriamo che nel frattempo sia suonata la sveglia!
Falò indaga sul comportamento del Dipartimento delle Istituzioni nei confronti degli stranieri.
Le dichiarazioni di Gobbi indignano le forze democratiche che chiedono l’attivazione dell’Alta vigilanza.