di ForumAlternativo
Eravamo stati i primi a parlare nei nostri Quaderni della prevedibile diatriba sul rientro del Cardiocentro in EOC (previsto da tutte le convenzioni firmate in passato), quando il tema era ancora ignorato dai nostri media. Avevamo anticipato che la diatriba sarebbe diventata “la madre di tutte le battaglie tra il settore sanitario pubblico e quello privato”.
di RedQ
I lettori non ce ne vorranno, se ci ripetiamo: siamo stati i primi a sottolineare che la battaglia per impedire il rientro, come previsto da tutte le convenzioni sottoscritte, del Cardiocentro nell’EOC nel corso del 2020, sarebbe diventata la “madre di tutte le battaglie” tra la sanità pubblica e quella privata in Ticino.
Associazione per la difesa del Servizio Pubblico
Durante la sua assemblea del 18 ottobre, ASP ha preso atto con viva preoccupazione delle vicende in corso riguardante il futuro assetto giuridico del Cardiocentro, ...
di Red
A Nord delle Alpi si sorride sulla diatriba tutta cantonticinese a proposito del rifiuto del Cardiocentro di attenersi ai patti stipulati nel 1995 e che prevedono che entro il 2020 debba rientrare in EOC.
di RedQ
Eravamo stati i primi (v. Quaderno numero 11, giugno 2017) a segnalare che il previsto rientro del Cardiocentro Ticino (CCT) nell’ambito dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) entro la fine del 2020 avrebbe scatenato delle polemiche faziose, che ne avrebbero probabilmente fatto la “madre di tutte le battaglie” tra sanità pubblica e cliniche private in Ticino.
di Franco Cavalli, fondatore IOSI
In un editoriale altisonante (“Cardiocentro: perché cambiare se funziona?”, CdT 6.6.2018) Fabio Pontiggia afferma che ormai il cittadino comune non capisce più le ragioni dell’attuale polemica tra EOC e Cardiocentro Ticino (CCT).
Piattaforma Salute
Il dibattito attorno al futuro del Cardiocentro Ticino (CCT) ci sembra fuorviante e condotto in modo un po’ irrazionale, fazioso e confuso. La realtà dei fatti può essere invece riassunta in modo cristallino. Il “nuovo” Cardiocentro sarà più forte, pubblico e autonomo. L’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) non è quel Cerbero che vuol divorare il Cardiocentro. E infine: “pacta servanda sunt”.
di Franco Cavalli Fondatore IOSI
Il Ticino, per un suo certo provincialismo, non è nuovo a battaglie iperboliche, dove i fatti contano meno delle passioni. Ad uno di questi scontri, assistiamo attualmente a proposito del futuro del Cardiocentro (CCT).
di Red
È di oggi la notizià che Giudici e Moccetti (i CEO della Fondazione Cardiocentro) sono tornati alla carica, chiedendo l'intervento del Consiglio di Stato, per impedirne il passaggio sotto il cappello dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) come prevede l'accordo sottoscritto negli anni '90.
Già i romani dicevano "pacta servanda sunt" cioé i patti devono essere rispettati.
Questa regola fondamentale della convivenza civile sembra non valere per Giorgio Giudici che semplicemente non vuole rispettare l'accordo fatto negli anni 90 che dava gratuitamente al Cardiocentro un diritto di superficie a condizione che entro il 2020 rientrasse nell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC).